Creare nuove linee stilistiche e nuovi punti di riferimento estetico non è cosa semplice,
soprattutto se questi parametri sono letteralmente futuribili o proiettati molto avanti nel tempo,
è così da sempre, è successo a moltissimi prodotti ed ovviamente accade anche nel
è così da sempre, è successo a moltissimi prodotti ed ovviamente accade anche nel
mondo delle due ruote, i progetti dall'aspetto troppo "diverso" dai canoni predefiniti vengono solitamente accantonati dal mercato e dallo stesso pubblico che si ritrova legato a criteri estetici assodati e digeriti indirizzando la propria scelta su modelli dall'aspetto tecnico o estetico tradizionale, ma spesso "tradizionale" vuol dire datato, vecchio, già visto.
Le linee nuove o semplicemente diverse mi hanno sempre affascinato,
l'abituare l'occhio ad apprezzare proporzioni inaspettate o insolite è un buon allenamento per evitare l'assuefazione e l'inquadramento estetico diffuso ed imperante oggi molto più di ieri.
Viva quindi le case produttrici (pochissime, la maggioranza è stata chiusa), i preparatori (pochi e alle volte troppo criticati e catalogati, ma alcuni escono dal coro), o i semplici appassionati (ne servirebbero molti di più!) che cercano strade nuove nelle forme e nel gusto di tutte le categorie motociclistiche, perché cambiare vuol dire innovare e caratterizzare, vuol dire trovare nuovi orizzonti,
oggi il design è tutto, il motore non sembra essere più così importante,
fra alcuni anni lo sarà sempre meno, ed allora vincerà chi avrà capito che azzardare vuol dire avere personalità.
Una persona che sapeva azzardare ed interpretare il futuro era sicuramente Philip Vincent,
un visionario.
Come si potrebbe definire un progettista che decide di carenare completamente, sotto un ampio mantello in fibra di vetro, due fra le motociclette più straordinarie della storia?
Il modello Vincent Rapide e la Black Shadow vennero quindi carenate
e ribattezzate Black Knight e Black Prince.
Dallo stabilimento di Stevenage uscirono poco meno di 200 Vincent carenate, su una produzione complessiva di circa 450 modelli, ritardi e complicazioni nella realizzazione delle carenature e la continua domanda di modelli "tradizionali" decretò l'insuccesso della Vincent carenata, era il 1955.
In quello stesso anno 10 Black Knight vennero utilizzate nelle riprese del film "1984" come futuristici veicoli della polizia, così nel passato si immaginava il nostro presente.
Dallo stabilimento di Stevenage uscirono poco meno di 200 Vincent carenate, su una produzione complessiva di circa 450 modelli, ritardi e complicazioni nella realizzazione delle carenature e la continua domanda di modelli "tradizionali" decretò l'insuccesso della Vincent carenata, era il 1955.
In quello stesso anno 10 Black Knight vennero utilizzate nelle riprese del film "1984" come futuristici veicoli della polizia, così nel passato si immaginava il nostro presente.
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